F.A.Q.

Come vengono raccolti i dati sulla disabilità in Italia?

Dati statistici riguardanti le persone con disabilità sono raccolti principalmente tramite indagini condotte dall'ISTAT, alcune per iniziativa propria, altre per conto di EUROSTAT. Oltre a queste indagini, vengono integrati dati provenienti dal Ministero dell'Istruzione (MIUR), dall'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e dall'Azienda Sanitaria Locale (ASL).

Ecco le principali indagini che raccolgono i dati sulla disabilità in Italia (per conto del paese e dell'Europa):

Indagine Periodo Fonte Autore Aree
Aspetti della vita quotidiana Annuale Disabilità in cifre ISTAT Molteplici
Reddito e condizioni di vita (EU-SILC) Annuale Eurostat ISTAT Condizioni di vita
Indagine Europea sulla Salute (EHIS) Ogni 6 anni Eurostat ISTAT Assistenza sanitaria
Integrazione alunni con disabilità nelle scuole Annuale Report PDF ISTAT Istruzione

Di seguito invece le indagini irregolari:

Indagine Periodo Fonte Autore Aree
EHSIS 2012 Eurostat Azienda privata Salute
LFD 2011 Eurostat ISTAT Lavoro
Sicurezza delle donne 2014 I.STAT ISTAT Violenza di genere

Cosa sta facendo ISTAT in merito al miglioramento della stima e della produzione di statistiche sulle persone con disabilità?

Sembra stia per esserci una svolta nella rilevazione delle persone con disabilità in Italia. A dicembre 2020, ISTAT iniziò la creazione di un nuovo "Registro sulla disabilità", con lo scopo di facilitare la stima della prevalenza della disabilità e la caratterizzazione dell'inclusione sociale delle persone con disabilità. Il Registro venne presentato a marzo 2021 dal Presidente dell'istituto nazionale di statistica Prof. Gian Carlo Blangiardo all'audizione dell'Istat presso il Comitato Tecnico Scientifico dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.

All'audizione, il Prof. Gian Carlo Blangiardo annunciò che il Registro avrebbe avuto tre finalità: "l'identificazione del collettivo degli individui con importanti deficit di salute; la produzione di informazioni statistiche necessarie per il monitoraggio delle politiche di inclusione e il rispetto dei diritti delle persone con disabilità previsti dalla Convenzione ONU; la creazione di una base di campionamento accurata per la progettazione di indagini statistiche ad hoc sulla disabilità."

Hai informazioni aggiuntive sui tempi del registro? scrivici qui, verificheremo e integreremo la tua segnalazione, citandoti.

Ogni quanto vengono aggiornati i dati, e ogni quanto escono nuove statistiche?

I dati riportati sul sito sono aggiornati frequentemente, ma l'inclusione di nuove statistiche dipende dal rilascio di dati pubblici aggiornati da parte delle banche dati utilizzate. Ad oggi, molte delle indagini usate per la stima e rilevazioni delle condizioni di vita delle persone con disabilità richiedono all'incirca uno o due anni di rielaborazione prima del rilascio pubblico dei dati. Ad esempio, a settembre 2022 le ultime statistiche disponibili riguardo il numero di persone con disabilità in Italia risalgono al 2019.

Su questo sito, trovo tutto quello che c'è su ISTAT o EUROSTAT?

Disabled Data riporta solo alcune delle statistiche e aree tematiche presenti su ISTAT e EUROSTAT. Il processo editoriale con cui le aree tematiche e le singole statistiche sono state scelte segue i risultati di un sondaggio pubblico, svolto a giugno 2022, con lo scopo di comprendere le aree di principale interesse nella comunità e per i suoi alleati. Abbiamo immaginato Disabled Data come una piattaforma dinamica che progressivamente si arricchisce di nuovi indicatori, come scuola, salute, e mondo del lavoro, man mano che questi saranno resi disponibili.

Perché i dati sono a volte di ISTAT a volte di EUROSTAT?

Per facilitare e migliorare la consultazione dei dati su una specifica area tematica, abbiamo messo a confronto i dati disponibili su ISTAT e EUROSTAT. Le statistiche sull'Italia riportate da EUROSTAT provengono spesso dalle stesse indagini riportate da ISTAT su Disabilitàincifre; tuttavia, la profondità dei dati (la presenza di variabili di tipo regionale e di tipo demografico), la rielaborazione statistica dell'indagine stessa, e la continuazione temporale dei dati differiscono tra le due piattaforme. Per creare un quadro più completo possibile, abbiamo scelto le migliori tabelle tra le due piattaforme. Altre volte, invece, un'area tematica è solo presente sul database di EUROSTAT, o solamente su Disabilitàincifre.

Qual è la definizione di disabilità?

In parte, la difficoltà nella rilevazione statistica della disabilità scaturisce dalla natura stessa del fenomeno: le menomazioni che in negativa interazione con l'ambiente portano alla disabilità comprendono un vasto gruppo di condizioni fisiche, psicomotorie, sensoriali, o cognitive. Inoltre, la disabilità può essere una condizione permanente o temporanea, dettata da infortuni, diagnosi improvvise, o difficoltà fisiche emergenti con l'avanzare dell'età. Ma non basta la presenza di deficit di salute per decretare la presenza di disabilità. È di fatto l'interazione negativa tra deficit di salute e ambiente sociale a generare la disabilità - una concettualizzazione al cuore di due importanti concetti:

La definizione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità descrive come le persone con disabilità "[...] presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri".

La definizione della Convenzione ONU è legata, nell'intuizione della disabilità come un termine ombrello che comprende menomazioni e limitazioni sociali e ambientali, alla classificazione ICF, creata dall'OMS nel 2001, e che subentrò quale nuovo standard di classificazione dello stato di salute e malattia alla classificazione precedente ICIDH, o International classification of impairments, disabilities and handicaps. Una parte innovativa della concettualizzazione ICF riguarda la considerazione di barriere esterne all'individuo come parte fondamentale della condizione di disabilità. L'ICIDH fu creato negli anni '80 dall'ONU e costituì la prima elaborazione di un sistema di classificazione internazionale basato sulle conseguenze delle malattie. L'ICIDH distingue tra menomazione, disabilità e handicap. In particolare, la disabilità descrive lo svantaggio vissuto a livello personale a causa della menomazione, e l'handicap lo svantaggio sociale della persona con disabilità. La necessità di introdurre la classificazione ICF emerse negli anni in seguito all'identificazione di diverse limitazioni, tra cui il fatto che l'ICIDH non considera la disabilità possibile anche in forma temporanea, e che vengono considerati solo i fattori patologici, senza porre un ruolo determinante nella limitazione dell'individuo nei fattori sociali e ambientali.

Come viene rilevata la negativa interazione tra menomazioni e barriere?

A livello pratico rilevare l'interazione tra menomazioni e barriere si traduce nell'inserimento di quesiti specifici all'interno di indagini statistiche. In Europa, e in Italia, la presenza di limitazioni nelle attività quotidiane per un periodo di almeno sei mesi (p.10, Conoscere il Mondo della Disabilità), è la condizione minima per l'inclusione statistica della persona nella rilevazione statistica, tramite indagine, delle persone con disabilità. Tale rilevazione è svolta principalmente tramite un unico quesito chiamato Global Activity Limitation Indicator (GALI), che rileva le persone che riferiscono di avere limitazioni, a causa di problemi di salute, nello svolgimento di attività abituali e ordinarie. Esistono ulteriori set di quesiti, che possono essere letti all'interno di Conoscere il Mondo della Disabilità.